Fendi in crisi. Quindici dipendenti sono stati licenziati e poi assunti da una società appaltatrice a condizioni salariali peggiori.
ROMA – La crisi colpisce anche Fendi. Secondo quanto riferito da Cobas nazionale, la struttura di Roma ha inviato una lettera di licenziamento a quindici dipendenti che sono poi stati riassunti da una società appaltatrice.
“La riassunzione – precisa Iacovone – è avvenuta a condizioni salariali peggiori e con modalità operative fuori dalla norma in materia di orari, sicurezza sul lavoro e modalità di comunicazioni delle turnazioni. Siamo al paradosso. Le multinazionali del lusso, che non risentono affatto dei morsi della crisi, appaltano il lavoro all’esterno e scrollano le spalle davanti a palesi ribassi salariali e violazioni normative, finanche in tema di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro“.
Il Cobas: “Inaccettabile l’appalto a ribasso”
Il Cobas nazionale non accettano l’appalto al ribasso: “Questa cosa è inaccettabile. I lavoratori rispondono direttamente alle richieste dirette della società appaltante e per questo siamo di fronte ad un applato illecito della manodopera“.
I sindacati hanno annunciato una denuncia e una manifestazione davanti ai negozi Fendi: “Siamo pronti a protestare davanti ai loro negozi. Che cosa costerebbe alla multinazionale del lusso assumere direttamente quindici lavoratori in difficoltà. La dignità dovrebbe essere al servizio dei ricchi che possono permettersi quel tipo di shopping“.
La denuncia della moglie di uno dei lavoratori
La moglie di uno dei lavoratori ai microfoni di Romatoday ha denunciato la situazione: “Mio marito percepiva 5 euro l’ora, adesso ne prende poco più di quattro. Ditemi se questo si può fare, noi abbiamo già due figli ed ora è in arrivo il terzo“.
La vicenda potrebbe finire presto in Tribunale. Il sindacato è pronto a portare a giudizio Fendi per cercare la riassunzione dei dipendenti che sono stati licenziati nei giorni scorsi.
fonte foto copertina https://www.facebook.com/Fendi/